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Tutta la verità sullo stretching: può davvero aiutarti a stare meglio?


Esercizio fisico durante la gravidanza

KEY POINTS

  1. Lo stretching migliora la flessibilità e il ROM (range of motion), cioè il range di movimento articolare, e lo fa in modo abbastanza efficace e affidabile

  2. Non sembra alterare la postura a riposo o dinamica

  3. È da inserire nel programma riabilitativo se il paziente nota beneficio


Da anni è in corso la disputa tra i professionisti sostenitori dello stretching prima dell'attività oppure tra quelli che promuovono lo stretching ma solo al termine dell'attività.

Alcuni poi sostengono solo particolari tipi di stretching e criticano tutti gli altri, altri ancora lo demonizzano come strumento completamente inutile.

Ma è davvero così?


Quali sono i diversi tipi di stretching?

Esistono diversi tipi di allungamento che possono essere utilizzati nel tentativo di migliorare la flessibilità e la capacità di movimento: lo stretching statico (allungamento passivo), dinamico (allungamento attivo), balistico (allungamento rapido) e propriocettivo (tecniche di allungamento che sfruttano meccanismi del sistema nervoso autonomo).


Cosa fa lo stretching?

In termini semplici, lo stretching migliora la flessibilità e il ROM, cioè il range di movimento articolare, e lo fa in modo abbastanza efficace e affidabile.

Fin qui, tutto chiaro.

Tuttavia, quello che avviene con lo stretching a livello muscolare e neurale è ancora poco conosciuto e fonte di continuo dibattito.

Sono state proposte varie teorie per spiegare gli aumenti dell'estensibilità muscolare osservata dopo lo stretching intermittente: gruppi di ricerca propongono che gli aumenti della flessibilità siano dovuti esclusivamente agli effetti neurali e all'aumento della tolleranza allo stesso tempo; altri propongono che apporti veri e propri cambiamenti a livello istologico dell'unità muscolo-tendinea.

Sembrerebbe che lo stretching possa aumentare la flessibilità e modulare la tolleranza allo stiramento attraverso una varietà di meccanismi neurali a breve termine con un allungamento relativamente meno coerente e aggressivo.


L'allungamento può cambiare la postura?

Per rispondere a questa domanda ci sono vari studi a riguardo. Uno dei più recenti è quello condotto da Williams et al. nel 2013, che confronta gli effetti acuti di due trattamenti passivi sulla lunghezza del piccolo pettorale e sulla cinematica scapolare tra un gruppo di nuotatori collegiali. I risultati dimostrano che lo stretching può alterare l'estensibilità dei tessuti e il ROM disponibile, ma non sembra alterare la postura a riposo o dinamica.


Lo stretching aumenta le prestazioni?

In generale, è accettato dalla maggior parte degli allenatori, dei fisioterapisti e delle persone che una maggiore flessibilità è una proprietà positiva per lo sport, la prevenzione delle lesioni e il benessere generale.

Tuttavia, non ci sono certezze che lo stretching e la maggiore flessibilità possono prevenire gli infortuni.

Allo stesso modo, l'impatto sulle prestazioni sembra cadere anche in un'area grigia.

Come per tutti i programmi progettati in modo efficace, lo stretching deve entrare a far parte dell’allenamento degli sportivi ma senza divinizzarlo come elemento chiave della prevenzione ma solo come elemento utile all'atleta assieme a tante altre qualità.


Lo stretching evita le lesioni?

Lo stretching è comunemente praticato prima della partecipazione sportiva, nei programmi di prevenzione degli infortuni, nonché nelle cliniche di riabilitazione di tutto il mondo. Tuttavia, gli effetti sulle successive prestazioni e prevenzione delle lesioni non sono molto ben compresi.

Come affermato sopra, lo stretching statico ha dimostrato di essere molto efficace per la flessibilità sia a breve che a lungo termine. Tuttavia, la ricerca è in conflitto che lo stretching e la flessibilità sono un fattore importante nelle prestazioni o nella prevenzione delle lesioni.


Dovresti fare stretching?

Non esiste una semplice risposta a questa domanda, poiché lo stato della letteratura lascia ancora aperto il dibattito. A questo punto, non sembra esserci un grande effetto protettivo di allungamento o aumento della flessibilità sulla riduzione delle lesioni fintanto che il paziente/sportivo ha un ROM richiesto per completare le attività.

Al contrario, sembrerebbero non esserci effetti dannosi per lo stretching a meno che non si eseguano in modo aggressivo immediatamente prima di azioni esplosive.


CONCLUSIONI

Se un paziente riferisce che con lo stretching "si sente bene" o nota beneficio, è nell’interesse di tutti che venga inserito nel programma riabilitativo.


 

STUDY REFERENCE

Avela J, Finni T, Liikavainio T, Niemela E, Komi PV. Neural and mechanical responses of the triceps surae muscle group after 1 h of repeated fast passive stretches. J Appl Physiol 2004: 96: 2325–2332.



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